La mia storia

jacquesme

In viaggio...


C on lei sono partito nel luglio del 1965 da Amsterdam in una straordinaria avventura in giro per il mondo, che mi ha condotto in una delle città più incredibile mai viste: la mia bella Napoli, generosa madrina adottiva che da oltre 50 anni continua ad alimentare ed ispirare il mio animo ed il mio estro creativo.

E’ grazie al suo avvolgente abbraccio che coltivo relazioni e, con esse, emozioni: nel corso degli anni tanti sono i napoletani, e non solo, passati presso il mio studio di via Manzoni, che oggi mostrano nelle proprie case una delle mie opere. Con fierezza reciproca. E quando entra da quella porta del mio studiolo un giovane acquirente che riconosce il ritratto di un suo familiare, o associa al mio nome quello del nonno affisso nel salone di casa… Beh, in pochi attimi riguardo indietro la mia vita, e sorrido, orgoglioso di aver lasciato una traccia. Un ricordo che vive inalterato nel ritratto di un’emozione. Per sempre.


E’ innata questa mia passione. E’ congenito questo mio stile, la mia “impronta”: come il pittore utilizza il pennello come strumento per creare la sua opera, così mi servo della macchina fotografica per indagare gli animi della gente, utilizzando l’obiettivo come “lente di ingrandimento” per “mettere a fuoco” le emozioni più recondite, avvolte in toni caldi e nel grande sentimento che esse traspirano. Presto se ne accorse anche l’artista fotografo della casa reale, Desmond Groves di Harrods - Londra, grazie al quale fui ammesso come membro del British Institute of Professional Photography, ricevendo l’onore di essere nominato fotografo per Sua Maestà la Regina Elisabetta II e il Principe Filippo Duca di Edimburgo durante la loro visita in Italia nel 1980. Oltre a varie mostre, seminari e pubblicazioni dei miei lavori, ho presieduto a varie manifestazioni fotografiche di alto prestigio, molte delle quali a scopo benefico. Nel corso degli anni recensioni e attestati di stima mi sono pervenuti dal mondo della critica, dell’arte, del giornalismo, dell’università. Come quando, all’inaugurazione del mio primo studio in Via Manzoni, nel 1973, un giovane Mimmo Jodice - oggi rinomato fotografo internazionale - mi fece dono di un ricordo fotografico per l’occasione; un apprezzato e indimenticabile gesto di buon augurio, precursore di quello che sarebbe stato il mio florido percorso professionale a Napoli, nato sotto “una buona stella”.